Blueair ha rimosso dalla vendite questa mattina tutti i voli Torino-Roma precedentemente programmati, dopo un mese di incertezza con voli lasciati in vendita a tariffe stellari. Si torna così al monopolio Alitalia, che continua a garantire 7 voli giornalieri tra Caselle e Roma Fiumicino, hub della compagnia italiana da cui è possibile proseguire verso centinaia di destinazioni in tutto il mondo (considerando non solo i voli Alitalia ma anche tutti i suoi partner).
Va dato atto a Blueair di essere stata l’ultima low cost ad essersi arresa alla sfida con l’Alta Velocità tra Roma ed il Nord Italia. Easyjet infatti ha da tempo cancellato tutti i voli da Fiumicino a Linate e Venezia, mentre ha già annunciato la chiusura della tratta su Malpensa a partire da Ottobre. Ryanair ha chiuso in passato i voli da Roma a Bergamo, Brescia, Treviso, Genova e Cuneo, e volerà solo più sulla Roma-Trieste con 4 voli settimanali grazie ad un accordo con la Regione FVG.
La Roma-Torino è la rotta principale per Caselle, con oltre 600 mila passeggeri registrati nel 2016. Siamo lontani dai livelli a cui si viaggiava nei primi anni 2000: allora i voli giornalieri arrivavano a 20 ed il traffico sulla rotta sfiorava il milione di passeggeri, con Alitalia affiancata negli anni da Air One, Blu Express, Air Vallèe, Air Italy, Meridiana, Vueling, e per ultima appunto Blueair. Ora rimane Alitalia, ed in questo momento è difficile capire se in futuro potranno esserci alternative: occorre guardare alle low cost che su Fiumicino stanno puntando al lungo raggio e potrebbero essere interessate al feederaggio, come Norwegian e Level (gruppo IAG-Vueling), ma difficilmente vedremo questi vettori sulla Torino-Roma nel medio periodo.
La chiusura della tratta su Roma avrà anche un impatto sulla base Blueair su Caselle: con effetto immediato le macchine in night stop a Caselle scendono da 5 a 4, con possibili ulteriori tagli a fine Ottobre quando termineranno altre rotte internazionali. Un autunno di incertezze, in attesa di conoscere i piani della compagnia rumena per il 2018.
Strane vicende queste, che meritano una breve riflessione.
Solo due anni fa la Vueling, rinunciava a TRE e non DUE voli giornalieri tra Torino e Roma, per problemi legati alla cattiva gestione dei servizi di terra dell’aeroporto della capitale.
Gestione dei servizi appesantita da strani avvenimenti casuali, ma stranamente molto mirati, viste proprio le intenzioni di Vueling di creare un suo HUB su Roma; ma una serie di strani inc..identi proprio nelle aree dedicate alle compagnie dei voli low cost, a portato la Vueling a ripensarci (tra l’altro con un comunicato che ricordo ancora molto esplicito sulle cause) e con il conseguente annullamento di tutte le rotte Italiane da loro effettuate compreso quindi il Torino Roma.
Ora, dopo due anni di discreto successo, e viste anche le personalità più volte viste sui loro aeromobili, anche BlueAir deve rinunciare a continuare una lotta impari verso chi detiene ormai il monopolio delle rotte dirette tra le grandi città.
Ma chiedo come mai a Roma rinuncia e Napoli invece la mantiene: due grandi città servite entrambi con le linee ad alta velocità, e dove i prezzi dei Freccia Rossa non sono molto più elevati di quelli applicati solo fino a Roma.
Con la BlueAir ho viaggiato A/R da Torino a Roma con meno di 40,00 €, ai quali voglio aggiungere i 16,00 € A/R di Treno Regionale FL1 e non il Leonardo (che porta solo a Termini mentre il regionale tocca tutte le altre stazioni di Roma), impiegando solo 10 minuti in più rispetto al Leonardo per arrivare alla stazione Tiburtina.
Considerato che qualsiasi Freccia Rossa, anche se acquistato con mesi di anticipo non costa meno di 80,00 € (39,00€ per tratta più strane commissioni che spuntano dal nulla mentre fai il biglietto on-line), e che prima di arrivare a Termini, passa proprio per la stazione Tiburtina , che ormai è ormai considerata la principale stazione di interscambio per i treni locali di Roma.
Se poi si vuole obbiettare sulle tempistiche: 1/2 ora da Porta Susa a Caselle Aeroporto con la SADEM, un’ora pre-flight, un’ora di volo, 3/4 ora per raggiungere la Stazione Tiburtina, pari a 3 ore 1/4, contro le 4 ore minime dichiarate dal Freccia Rossa, che non ferma a Milano, non considerato i tempi di attesa alle stazioni.
E da qui che mi nasce l’enorme sospetto che ci siano accordi datati per la gestione di altre tratte di minore interesse per uno e maggiore interesse per gli altri: ricordo infatti proprio come fosse spuntata stranamente ed istantaneamente la BlueAir dall’annuncio della sospensione dei voli da parte della Vueling e la rapidità con cui si è organizzata su tutte le tratte lasciate libere, senza trovare nessuno dei problemi che subiva la Vueling, problemi e disagi che chiaramente si riversavano su noi passeggeri….. strano vero?
Lo sviluppo dell’aeroporto di Caselle è fatto dai passeggeri che vi transitano non da quelli che sono costretti ad altri mezzi per potersi permettere di viaggiare verso le nostre meravigliose città a prezzi ragionevoli. Riflettiamoci prima di abbandonare chi fa veramente concorrenza e produce economia anche a livello locale, offrendo comunque servizi al pari delle blasonate compagnie nazionali.
Riflettevo anche su quanto un pacco mignon di biscotti o tarallucci (che molti anche non prendevano) possa incidere in modo così direttamente spropositato sulle tasche degli CEO delle compagnie aeree, abituati a non pagare mai nulla di tasca propria e a scaricare tutte le spese sulle proprie aziende, per non indurli a capire che sarà anche una banalità, ma è una semplice attenzione rivolta verso il suo maggiore capitale: IL CLIENTE CHE VIAGGIA…va.