Si è svolto ieri sera l’incontro promosso da flyTorino con l’AD di SAGAT, Roberto Barbieri.
Sono emersi diversi punti interessanti che cercheremo qui di riassumere.
La serata è iniziata prendendo spunto dalle numerose domande che i nostri fan hanno postato sulla nostra pagina facebook. Le prime questioni sono state quelle circa l’apertura di nuovi voli verso specifiche destinazioni: Barbieri, facendo l’esempio di Crotone – aeroporto in crisi -, ha sottolineato come non vi sia l’interesse di nessuna compagnia per aprire questa tratta, ribadendo come, al di là degli incentivi di marketing e simili che una società aeroportuale può mettere in campo, sull’apertura (e la chiusura) di una rotta l’ultima parola spetti solo alla compagnia che opera il volo.
A proposito delle chiusure, Barbieri si è soffermato su quella di Istanbul, dove Turkish Airlines ha chiuso la rotta per motivi interni alla compagnia (e non per difficoltà del volo che andava bene) e quella del Napoli di Alitalia, anche in questo caso chiuso per motivi (incomprensibili da un punto di vista commerciale) dell’ex compagnia di bandiera.
La volontà di SAGAT è quella di cercare di coprire i buchi che si sono aperti negli ultimi mesi (e che hanno avuto forti ripercussioni sui numeri dell’aeroporto), individuando nuove compagnie su Napoli (dove entreranno a breve Volotea ed easyJet e dove Blue Air ha già aumentato le frequenze, per un’offerta che dall’autunno sarà superiore a quella di quando operava Alitalia), su Roma, aprendo la rotta Torino-Roma con Blue Panorama da ottobre, cercando di riportare il volo per Istanbul grazie ad accordi di codesharing che possano permettere le prosecuzioni dall’hub turco, rafforzando il traffico via hub con il potenziamento ad esempio dei voli Iberia per Madrid, e dando ulteriore impulso al traffico neve sempre in crescita con una serie di nuove rotte/rotazioni già annunciate, a cui si è aggiunto il raddoppio del volo del sabato di Ryanair per Stansted in inverno.
Le domande del pubblico in sala hanno poi riguardato la possibilità dell’apertura di nuovi voli e dello sviluppo dell’aeroporto. Partendo da quest’ultimo punto Barbieri ha snocciolato una serie di cifre sui passeggeri dello scalo torinese (80% sono torinesi che si muovono, il 20% turisti in visita a Torino) ribadendo come esista un limite alla crescita del numero dei passeggeri, dovuto a un bacino di utenza ristretto, allo scenario competitivo del Piemonte che presenta un’economia che continua a rallentare come riportato da tutti gli studi e come ripreso costantemente dai media, con un flusso turistico che al momento arriva da regioni e Paesi di prossimità e che quindi raggiunge Torino con mezzi diversi dall’aereo, e infine alla concorrenza di un grande aeroporto di prossimità che è Malpensa: una cifra di 4, 4,5 milioni di passeggeri annui è la dimensione (da city airport) del Sandro Pertini”.
Ciò nonostante si cercherà di tentare di sviluppare ulteriormente i voli dallo scalo piemontese, e Barbieri ha annunciato l’apertura del nuovo volo Torino-Comiso con Blue Panorama, e dichiarato di essere al lavoro per far entrare un nuovo player annuale sulla rotta Londra – Torino (easyJet) e tentando di ripristinare il volo per Berlino con “una compagnia dal nome pesante”.
Blue Panorama, che dall’autunno baserà un aeromobile a Torino per operare il volo low-cost per Roma, dovrebbe poi proporre una rotta verso l’Egitto, destinazione leisure che manca da qualche anno da Caselle.
A Barbieri sono stati poi chiesti lumi sullo stato di Blue Air, compagnia fondamentale per Torino che però negli ultimi tempi ha evidenziato alcune problematiche nella gestione dei voli dal nostro scalo (su tutte l’utilizzo dell’ATR di flyValan al posto di uno dei suoi aeromobili basato a Caselle e girato in leasing a LOT). Barbieri ha definito quella che ha attraversato BlueAir “una crisi di crescita”, auspicando che ora sia superata e sperando di poter rilanciare la collaborazione con la compagnia rumena anche grazie ad un nuovo aereo basato a Torino (forse un altro ATR che potrebbe coprire le tratte più brevi lasciando libero uno dei 737 per nuove rotte).
Barbieri ha poi affrontato il tema del rifacimento dell’aerostazione che nei prossimi due anni subirà un forte restyling con l’apertura di nuovi esercizi commerciali (fra le possibilità c’è quella di aprire un fast food) indicando come un obiettivo di SAGAT anche quello di far frequentare l’aeroporto a chi non deve partire. Resta di difficile soluzione il problema della viabilità, a causa dei vincoli infrastrutturali e del comportamento di molte persone che non rispettano il codice della strada, con competenze che vedono coinvolta SAGAT ma anche i comuni intorno all’aeroporto.
Come al solito Roberto Barbieri, che ringraziamo per la disponibilità, è stato schietto e diretto. Ha cercato di rispondere a tutte le domande che gli sono state poste senza trincerarsi dietro trattative riservate o altre “scuse” simili.
Chi si attendeva annunci roboanti è sicuramente rimasto deluso: in questo momento SAGAT cerca di consolidare quello che c’è, magari aggiungendo qualche nuova rotte, ma difficilmente vedremo grosse novità nei prossimi mesi.
Il tentativo che si sta facendo a Caselle è quello di limitare il più possibile le perdite che il 2018 sta portando con sé cercando di raggiungere (o avvicinare) il risultato del 2017, al momento obiettivo difficile da ripetere.
Vedremo se quanto ci ha detto Barbieri, specie sui nuovi voli, si avvererà (e ci auguriamo di sì), dal canto suo flyTorino continuerà ad informarvi sulle novità da Caselle e, quando necessario, punzecchiare chi di dovere perché il nostro aeroporto cresca sempre di più.
Cioè la colpa è di chi frequenta l’aeroporto se parcheggi i brevi sono inesistenti e mal strutturati.
Come vedo é stato molto chiaro su tutti i punti sull’addossare agli altri responsabilità ma non essersi in nessun caso addossato errori gestionali evidenti a tutti.
Sarebbe stato più credibile per tutte le altre affermazioni.