Entra nel vivo la stagione dei charter neve a Caselle, un segmento importante per il nostro scalo ma soprattutto per il flusso di turisti incoming che arrivano sulle nostre montagne grazie a questi voli. I paesi da cui arriveranno gli sciatori sono Regno Unito, Irlanda, i paesi Scandinavi, la Polonia e la Russia.
Il Regno Unito la farà da padrone anche quest’anno: voli charter di Thomson e Titan, affiancati dai voli linea (in buona parte charterizzati) di British Airways, Ryanair, easyjet, Blueair e Jet2. Per capire come è cambiato il mercato in 20 anni è sufficiente guardare le foto della nostra galleria: arrivavano meno voli, con netta prevalenza di full-charter e spesso operati da widebody come i Dc10 Monarch, il Tristar Caledonian, i 767 Airtours e Air2000. Oggi il numero di voli è notevolmente aumentato anche e soprattutto grazie ai voli di linea low cost, ma gli aeromobili sono quasi tutti del tipo “narrow body” ovvero 737 e A32x. Le foto si riferiscono alla fine degli anni ‘90, quando il traffico annuale tra Caselle e UK contava 200-250 mila passeggeri: nel 2017 sono stati 430 mila, con previsione di crescita grazie alle novità di easyjet, British Airways e Jet2.com.
Guardando agli altri mercati, assisteremo al ritorno di Lot sulla Polonia, mentre la Scandinavia rimane saldamente legata al mercato di voli full charter: new entry quest’anno saranno Norwegian, Blue Panorama, il ritorno di Austrian, oltre a DAT, SAS e Bra. Solo Blue Air ha aperto alle vendite i voli per Stoccolma, ma anche in questo caso si tratta di un volo quasi interamente charterizzato. La conseguenza di questa “chiusura” ai voli di linea è che molti passeggeri scandinavi fai-da-te arriveranno sulle nostre montagne con voli di linea Ryanair o Norwegian operati su Malpensa e Bergamo, un’occasione persa soprattutto per il nostro aeroporto e per il business che generano questi passeggeri negli esercizi commerciali dell’aerostazione.
La nota dolente è la Russia, che vedrà il traffico praticamente dimezzato: sparisce il charter Nordstar da Mosca, sostituito da una mini-catena Redwings fatta di sole tre rotazioni, mentre S7 ha soppresso il volo da San Pietroburgo e ridotto quello da Mosca (verrà impiegato l’A320 al posto del 321, ed il volo del mercoledì verrà sospeso per diverse settimane in bassa stagione). Volendo fare un confronto con un altro ski airport italiano, la Verona-Mosca in alta stagione avrà 4 daily di linea tra Aeroflot ed S7, oltre a svariati voli charter su Mosca e su destinazioni russe secondarie. Un divario immenso, la cui ragione va ricercata nel diverso appeal delle Dolomiti rispetto alle stazioni sciistiche di Piemonte e Valle d’Aosta. Anche in questo caso, trattandosi di turisti “alto spendenti” è un vero peccato che vengano dirottati su altri aeroporti ma soprattutto su altre stazioni sciistiche.
Guardando alla lista dei mercati, ce ne sono due serviti in passato da Caselle ed ora completamente spariti: Israele, che ha visto per diversi anni i charter incoming da Tel Aviv, e l’Estonia, un’apparizione di qualche anno fa con una catena da Tallinn, ormai dirottata stabilmente su Ginevra.
Uno spunto che ci arriva da chi frequenta le montagne olimpiche in inverno: ci parlano di decine di autobus che portano sciatori provenienti da Ungheria, Repubblica Ceca e Serbia. Passiamo questo suggerimento a Sagat ed alle compagnie aeree, si tratta di mercati da cui varrebbe la pena studiare catene di ski charter per i prossimi inverni!
Vi lasciamo ora alla galleria di Beppe Miglietti: Dc10 Monarch, Tristar Caledonian, Bac 1-11 European, 767 Airtours, 767 Air2000.