di Francesco Iovanna
L’Andalusia…la più meridionale ed affascinante delle regioni della Spagna. Terra del Flamenco e canti gitani, di toreri, di sterminate distese di ulivi e villaggi bianchi e bucolici. Terra di sole e di feste, del buon cibo e delle tapas, di spiagge e monumenti che testimoniano il glorioso passato arabo e cristiano. Così quando ho saputo che Blue Air aveva inaugurato i collegamenti con Siviglia e Malaga mi sono fatto subito tentare.
Oggi vi parleremo del capoluogo. La città di ottocentomila abitanti fu fondata dai romani, ma furono gli arabi che la plasmarono rendendola ricca ed importante. Per poi tornare cattolica e diventare la porta di accesso dei commerci con le Americhe. Seguì un periodo di depressione e povertà da cui i Sevillanos stanno uscendo grazie a industria, agricoltura e soprattutto turismo. Qui si dice che “chi non ha visto Sevilla non ha visto Maravilla”… è non possiamo che essere d’accordo.
Prenotiamo con molto anticipo per viaggiare ad ottobre, l’autunno come la primavera e la settimana santa sono il periodo migliore. In città come in tutto l’interno si raggiungono temperature torride in estate. Lasciamo Torino Caselle e 35 meravigliosi gradi asciutti ed un cielo azzurro e terso ci accolgono. Dall’aeroporto esiste un eccellente servizio di Bus Navetta che raggiungono la principale stazione dei bus. Con fermate intermedie presso stazioni della Metro, di Santa Justa Alta Velocità e Metro Tram. Comunque considerate che il centro è molto compatto, in gran parte pedonale e quasi tutto è raggiungibile a piedi. Quindi è molto semplice decidere dove soggiornare, hotel, appartamenti e b/b sono disponibili per tutte le tasche. Evitate magari solo quelle piazze o vie dove si concentrano la maggior parte di locali se non amate il rumore.
Prima tappa da visitare è la Cattedrale con la Giralda. Le dimensioni di questo “montagna” in stile gotico sono impressionanti. Il suo interno è stupefacente. La più grande e complessa pala d’altare del mondo. La tomba di Cristoforo Colombo e le sue dimensioni lasciano semplicemente senza parola. Salite poi a oltre 100 metri di altezza ( a piedi ) sulla torre campanaria, la Giralda, nata come minareto…e si vede, è stata poi rimaneggiata dai cattolici. Rimane comunque il meraviglioso simbolo della città, affascinante soprattutto la sera. Preparatevi a una discreta attesa per l’ingresso.
L’altra “maravilla” è il Palazzo Reale, o Alcàzar. Se cercate un luogo che assomiglia al paradiso è probabile che lo troviate in questo luogo, o all’Alhambra di cui vi parleremo un’altra volta.
Fortezza di mille anni di vita, con i suoi patios e i ricchi giardini, fu costruito da artigiani arabi e cattolici, e testimonia il periodo più ricco della storia della regione. Considerate una mezza giornata per la visita del palazzo e dei giardini e soprattutto prenotate la visita per saltare la lunga fila all’ingresso.
Vi consiglio poi di perdervi nel vecchio ghetto ebraico, la Juderia, con le sue viuzze, le piccole piazze con i patios ed i suoi graziosi locali. Sparse poi ovunque innumerevoli chiese barocche ci ricordano che la Semana Santa è un evento che vede partecipare tutta la città, che si ferma letteralmente. In nessun posto al mondo questa celebrazione ha la teatralità che ha qui, decine di confraternite organizzano processioni anche in piena notte per la città. A cui seguono feste in strada che arrivano fino all’alba. Fate inoltre una visita al Metropol Parasol. Per godere di una vista inusuale dall’alto della città, anche qui meglio al tramonto.
E poi il quartiere di Triana, vera anima gitana e del Flamenco con il suo lungo fiume, il Barrio El Arenal con i suoi palazzi ed i suoi parchi meravigliosi, la Zona dell’Expo…..un po’ trasandata a dire il vero…
Ma la vera gioia di questa città meravigliosa è passeggiare, godere dei suoi meravigliosi palazzi, della vivacità dei locali, della sua cucina. Benvenuti a Sevilla
Qualche piccola info pratica per mangiare o visitare
Non esiste nessuna Tessera Musei in città al momento. Quindi prenotate le visite più importanti.
Usate le gambe o le bici. Il centro ed i lungofiume sono in gran parte pedonali o attrezzati per le due ruote. Fate attenzione a non camminare sulle piste ciclabili. Noi ve lo abbiamo detto.
La cucina locale è splendida ma dovete abituarvi agli orari. Inoltre fate come i locali, uno spuntino pomeridiano e cenate tardi ed a base di tapas, due o tre assaggi a testa innaffiati da qualche Cerveza sono più che sufficienti.
Dimenticate le colazioni italiane ed i croissant. Non che non ci siano ma non sono granché. Se trovate un posto per la desayuno dove fanno solo caffe, tostadas cioè pane tipo bruschetta con pomodoro, olio e origano oltre a una spremuta fresca di arancia allora fermatevi ( non spaventatevi e chiedete pure tostadas con burro e marmellata ).
Anche nelle zone turistiche esistono molti ristoranti validi e poco costosi, ma l’unico posto che mi sento di consigliarvi è la Bodega di Santa Cruz. Vicinissima alla cattedrale.
Tipico locale dove potrete accomodarvi al bancone, o su uno dei pochissimi tavolini dentro o fuori. Il menu di Tapas è scritto su una lavagna e posso dire che sono varie, ottime ed economiche, si va dalla Paella, ad ottimi arrosti o formaggi etc ai famosi Montaditos. Piccoli panini farciti con ogni ben di Dio. Lasciate il vostro nome che verrà segnato a gesso sul bancone assieme al conto e verrete chiamati man mano che le pietanze saranno pronte. Il posto è divertentissimo, chiacchierare con i baristi o farsi consigliare fa parte del gioco ma soprattutto sgomitate altrimenti al bancone non ci arrivate.
Alla prossima quando vi parleremo del resto dell’Andalusia…..